II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO C. 2025 IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
II
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 2,1-11)
La madre di Gesù gli disse: Non hanno vino. Rispose:
Non è ancora giunta la mia ora. Lei ai servitori:
Qualsiasi cosa vi dica, fatela.
19 Gennaio 2025
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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 2,1-11)
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di
Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù
le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre
disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,
contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite
d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora
prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene
portarono.
Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto –
il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano
preso l'acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino
buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece
hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli
manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Parola del
Signore.
RIFLESSIONI
Non è venuta la mia ora, dice Gesù alla Madre che, a tutta prima, sembra essere
stata importuna dicendo: "Non hanno più vino".
Cos'è l'"ora"?
Per Giovanni è il momento cruciale, del Calvario anzitutto; la cruna dell'ago
attraverso cui deve passare per essere rivoltata tutta quanta la storia, di
tutti gli uomini e di tutti i tempi; ma l'ora è anche il tempo della missione
pubblica che la prepara: quello è il tempo dei segni, dei miracoli!
Anche Gesù obbedisce ad un tempo che non è il suo, che il Padre gli ha
assegnato, di cui egli non è più in un certo senso padrone perché, pur essendo
Dio, ha lasciato la sua forma divina presso il Padre e non vuole disporne come
uomo.
L'umanissimo miracolo di Cana è un miracolo della fede di Maria. Come sarà per
la cananea, come avverrà per il centurione, la fede di Maria ottiene dal Padre
che Gesù anticipi l'ora. E si vede allora la forza della "donna" che apre qui
al banchetto di Cana e chiude sotto la croce gli estremi dell'"ora".
La forza della fede brilla pure nella gioia del maestro di tavola mentre gusta
il buon vino: la compagnia di Dio all'uomo è umanissima ed integrale. "Non di
solo pane", dirà Gesù, ma intanto fornisce ai commensali, che allietano gli
sposi, dell'ottimo vino.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 2,18-22)
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno.
Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli
dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo
è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno
giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il
rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa
peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino
spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il digiuno, nella mentalità biblica, ha la sua ragione di esistere nella
diversità delle circostanze. Mentre, in certi casi, rappresenta la fede di
colui che digiuna per crescere nel suo incontro con Dio, in altri casi il
credente si pone così, di fronte alle disgrazie o alle sofferenze, in un
atteggiamento di accettazione dell'azione di Dio.
Gesù dà le basi del vero digiuno. Il suo obiettivo è la pratica della giustizia
già annunciata dalla legge e dai profeti. Il digiuno fatto in una prospettiva
legalistica assomiglia al vecchio otre che corrompe il vino fresco e nuovo. Il
digiuno e i sacrifici non hanno alcun valore agli occhi di Dio se non hanno
alla base l'amore fraterno. Dio ama colui che è in armonia con il proprio amore
e quello del prossimo. Questa è la nuova giustizia instaurata da Gesù Cristo.
La Chiesa ci invita a digiunare. Non sono i cuori chiusi, senza solidarietà,
egoisti, i cuori che non si fondono che in se stessi, che inaugureranno il
tempo nuovo. Coloro che si spogliano di se stessi, costruiscono strutture di
solidarietà e aprono le vie dell'unità aspettano con gioia la venuta dello
Sposo che ha già cominciato una nuova umanità, e che raggiungerà il suo apogeo
nella sua venuta definitiva.
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO C. 2025 IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Martedì Della II
Settimana Del Tempo Ordinario Anno C
Sant'Agnese
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 2,23-28)
Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!
21 Gennaio 2025
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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 2,23-28)
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli,
mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che
non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece
Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto
il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani
dell'offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche
ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!
Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La pratica del sabato appare negli strati più antichi della Bibbia. È durante
il settimo giorno che Dio Creatore si è riposato. Per la religione ebraica è un
giorno molto importante. Di qui il suo rigore nell'esigere il rispetto del
riposo in questo giorno; è proibito fare legna, preparare del cibo, accendere
il fuoco, camminare a lungo... I farisei erano scandalizzati nel vedere i
discepoli di Gesù raccogliere delle spighe, per mangiare, di sabato.
Gesù festeggia il sabato andando alla sinagoga e leggendo i Libri Sacri; non
rinnega questo giorno. Condanna piuttosto il rigore esagerato. Afferma che la
carità vince qualsiasi osservanza legalista del sabato.
Anche per noi questo può essere un richiamo all'ordine. La religiosità
formalista non ha un autentico carattere religioso. Le qualità
dell'evangelizzatore sono profonde e sorgono dal suo amore concreto per un
qualsiasi essere umano. L'uomo non è un oggetto che può essere manipolato; il
sabato stesso non può tiranneggiarlo, ha valore nella misura in cui rispetta e
onora la persona.
TESTO-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,1-6)
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva
una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per
accusarlo.
Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in
mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare
del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli
tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse
all'uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui
per farlo morire.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato
Nella Scrittura Antica vi sono momenti che giustificano la non osservanza del
giorno del sabato e nessuno pensa che ci sia stata trasgressione della Legge
del Signore.
I farisei non amano né l'uomo e né Dio. Vivono in un carcere di tradizioni
umane e non vogliono che esse vengano in qualche modo toccate. La loro non è
religione. È vera schiavitù. È idolatria. Tutto è idolatria quando manca il
vero amore per l'uomo. Gesù è nel cuore del Padre. Lui sa cosa è gradito al
Padre suo e sa come amare. Lui è sempre illuminato dalla sapienza dello Spirito
Santo.
Gesù conosce la malizia dei farisei. Sa la loro cattiveria. Prima di operare il
miracolo Gesù mette ogni coscienza dinanzi alla sua personale responsabilità.
Per questo pone la domanda: "È lecito in giorno di sabato fare del bene o
fare del male, salvare una vita o ucciderla?". A quanto Gesù chiede non vi
può essere se non una sola risposta. Nel giorno di sabato non si può fare il
male. Si deve fare solo il bene. Non si può uccidere. Si può solo far risorgere
una vita. Ecco la saggezza di Gesù: ora chi vorrà accusarlo, non lo potrà
accusare di aver fatto il male, dovrà invece accusarlo di aver fatto il bene.
Ha salvato una vita. Non l'ha uccisa con la sua colpevole omissione, oppure per
cattiva e malvagia interpretazione della Legge del Signore. L'intelligenza
attinta sempre nuova nello Spirito Santo sa come salvare Cristo Gesù da ogni
omissione, omissione non solo nell'operare il bene, ma anche e soprattutto
nell'insegnare il vero bene agli uomini. Ora le coscienze sanno che amare è
salvare, è fare del bene. Chi lo vorrà accusare solo per questo lo potrà fare:
per aver rivelato agli uomini la più pura legge dell'amore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci l'intelligenza
dell'amore.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,7-12)
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì
molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall'Idumea e da
oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo
quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della
folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché
quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu
sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi
egli fosse. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Secondo il Nuovo Testamento, è discepolo colui che riconosce in Gesù Cristo il
suo Maestro. Sono tanti coloro che lo seguono e si dirigono verso di lui perché
hanno sentito dire che fa cose straordinarie. Le sue parole e i suoi gesti
contengono la vita divina. Egli parla con autorità. Quando lo si conosce e
riconosce, nasce spontaneamente in chi lo ascolta un atto di fede: "Tu sei il
Figlio di Dio".
Gesù non ama le dimostrazioni spettacolari né le acclamazioni della folla. Egli
ama le persone semplici che penetrano e approfondiscono la fede, senza
condizioni; queste si fidano delle sue parole. Aderiscono a lui, rompendo con
il passato e cominciando una nuova vita. Adatteranno la loro vita alla persona
del Maestro. Non seguono un insieme di idee (che costituiscono dei dogmi) ma la
persona che è Parola di vita e insegnamento eterno.
Anche oggi c'è bisogno di discepoli disposti a continuare ad affermare la
propria completa adesione alla persona di Gesù Cristo. L'uomo di oggi è in
attesa; aspetta che qualcuno lo avvicini al Dio vivo, al Dio risuscitato.
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E SETTIMANA ANNO C. 2025 IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Venerdì Della II
Settimana Del Tempo Ordinario Anno C
San
Francesco di Sales
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,13-19)
Gesù chiamò a sé quelli che voleva.
Ne costituì Dodici. Che chiamò apostoli.
24 Gennaio 2025
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San Francesco di Sales
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,13-19)
Gesù chiamò a sé quelli che voleva.
Ne costituì Dodici. Che chiamò apostoli.
24 Gennaio 2025
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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,13-19)
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi
andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero
con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi
Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il
nome di Boanèrghes, cioè "figli del tuono"; e Andrea, Filippo, Bartolomeo,
Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota,
il quale poi lo tradì. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Siamo tutti chiamati ad essere discepoli, ma non tutti i discepoli sono
chiamati per essere apostoli. Dalla montagna (luogo che generalmente nella
Bibbia è teatro delle rivelazioni divine) Gesù Cristo sceglie, senza alcun
obbligo, dodici discepoli perché questi diventino apostoli.
Apostolo significa "inviato" di Gesù Cristo, investito della sua autorità. Gli
apostoli hanno la responsabilità di cementare la Chiesa, nella persona di Gesù
Cristo. Ne ha scelti dodici perché siano con lui, perché annuncino come lui il
vangelo e scaccino gli spiriti cattivi.
Il numero dodici simboleggia le dodici tribù di Israele. Sono loro che
sosterranno il nuovo popolo di Dio, iniziato da Gesù Cristo.
La Chiesa è apostolica perché è cementata dagli apostoli. Tutti i suoi membri
partecipano all'apostolato, che è luce e speranza tra gli uomini, come un
fermento.
L'apostolo e il discepolo hanno un solo scopo, anche se il loro ministero è
diverso. Essi trasmettono il regno di Dio a tutti e a tutte le generazioni.
Nel terzo millennio, le voci dei nostri pastori ci invitano a dare un impulso
all'evangelizzazione. Se la prendiamo sul serio, questa sfida verrà in aiuto a
molti uomini che aspettano una nuova civiltà di amore e di solidarietà.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,15-18)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà
e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome
scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se
berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e
questi guariranno». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Nel mio nome scacceranno i demoni
Spesso sentiamo parlare alla televisione di attentati in nome di Dio, gente che
uccide delle persone in nome di una Fede.
Come si può essere tanto scellerati da compiere azioni così cattive verso il
nostro prossimo, e per di più fregiarsi del titolo di "seguaci di
Dio". Chiaramente sono indottrinamenti, ma anche da un punto di vista
logico sono stupidaggini perché è impensabile che si possa convincere qualcuno
ad abbracciare Dio utilizzando la violenza. Chi potrebbe mai avvicinarsi a un
Dio che apprezzasse l'omicidio, l'insulto della persona, la mancanza di
rispetto per la vita umana?
Dio è amore, pazienza, perdono, accettazione, attesa paziente e nulla ha a che
vedere con l'odio, la violenza, la guerra, l'omicidio, gli attentati e chi li
perpetra riesce solo ad allontanare le persone dalla Fede riuscendo soltanto a
radunare persone arrabbiate e invasate.
Gesù nel Vangelo ci dice "chi crederà potrà compiere grandi prodigi se lo
farà nel mio nome"
Alla base di tutto c'è il credere, credere in Dio, nel Suo amore
incondizionato, nell'accettare il bene ed il male, nel perdonare chiunque. Ogni
persona ha un suo percorso nella vita e ci sono traguardi che qualcuno
raggiunge prima, altri che vengono tagliati in tarda età, altri ancora che non
vedono mai la luce. Credere è per molti un traguardo al quale si guarda da
lontano, talvolta con sospetto, altre volte con tenerezza, altre ancora con
disprezzo, ma tutti siamo alla ricerca di qualcosa, di Qualcuno più grande di
noi in cui credere, senza Fede in Qualcuno, senza ideali si vive una vita da
sbandati, si vive alla giornata. Molti ragazzi sono contenti di vivere giorno
per giorno delle belle cose che incontrano sul loro cammino, ma prima o poi si
stancano e con un po' di maturità cominciano ad interrogarsi sul senso della
vita, sul loro futuro, sulla morte, senza magari accorgersi di aver iniziato un
percorso verso Dio.
Un cammino ad ostacoli nel quale siamo messi a dura prova dai problemi legati
alla nostra condizione umana e non tutti ce la fanno ad affrontare le
difficoltà, così cascano nella droga, nell'alcolismo, nella bella vita fatta di
luci, sesso e discoteche, incuranti di chi hanno intorno. Sono scelte che
porteranno solo a rimandare il tempo degli interrogativi.
Una volta raggiunta la Fede saremo talmente innamorati di Dio da essere pronti
a fare tutto nel Suo nome, ed è Lui a dirci "Andate e predicate il
Vangelo" ovvero fate conoscere ad altri i miei insegnamenti, aiutateli a
camminare verso di me. Ed aggiunge "chi crederà potrà fare grandi prodigi
nel mio nome e da questi saranno riconosciuti come credenti" e quindi ascoltati
da chi voglia intraprendere un percorso verso il Signore.
Non guerre, non violenza, non plagio o vessazioni, ma amore, esempio, rispetto,
attesa.
Chi ha Fede ha il compito di andare per il mondo a fare del bene ed il Signore
gli consentirà di farlo, da queste azioni saranno riconosciuti ed ascoltati da
chi si avvicinerà a loro.