TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,1-8)
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di
Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i
loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai
fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di
me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i
lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in
Spirito Santo». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
In confronto all'introduzione discreta nel tempo dell'Avvento avvenuta domenica
scorsa, l'annuncio di oggi è spettacolare: "Ecco, io mando il mio messaggero
davanti a te... Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del
Signore, raddrizzate i suoi sentieri".
Giovanni Battista fa il suo ingresso spettacolare nel mondo, vestito di peli di
cammello. Le sue parole bruciano l'aria, le sue azioni frustano il vento.
Predica "un battesimo di conversione per il perdono dei peccati" ed immerge i
suoi discepoli nelle acque del Giordano. Il suo messaggio, pur legato a un
momento della storia, è eterno. Si rivolge anche a noi. Anche noi dobbiamo
preparare la strada del Signore, poiché un sentiero si spinge fino ai nostri
cuori. Sfortunatamente, troppo spesso, durante l'Avvento, molte distrazioni ci
ostacolano nell'accogliere, spiritualmente, il messaggio del Vangelo. Non
dovremmo, invece, cercare di dedicare un po' di tempo alla meditazione di
quanto dice san Pietro: "Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei
quali avrà stabile dimora la giustizia" (2Pt 3,13)?
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 5,17-26)
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a Lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro Fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è Costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire "Ti sono perdonati i tuoi peccati", oppure dire "Alzati e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'Uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te -disse al paralitico-: alzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La sicurezza e la naturalezza con le quali Gesù concede al paralitico il
perdono dei suoi peccati porta gli osservatori a chiedersi chi è. Egli appare
loro come un impostore che ha l'audacia di pretendere di detenere l'autorità
divina.
Gesù non risponde alla loro domanda lanciandosi in spiegazioni teoriche, ma
agendo, cioè guarendo il paralitico.
Ecco come Gesù offre al paralitico ed alle persone che lo osservano - come a
noi oggi - la possibilità di capire la sua importanza: egli libera dalle sue
sofferenze, dalla sua solitudine e dal suo handicap chi crede in lui. Lo fa
uscire dall'ombra e dalle tenebre della sua esistenza per condurlo alla luce.
Gesù gli fa dono della salute, di un coraggio nuovo e della comunità degli
uomini. Grazie a lui, egli diventa un uomo nuovo.
Un tempo, come oggi, chi si rimette a Gesù con fiducia, e lo segue, sente
sbocciare in sé delle possibilità insospettate - malgrado le deviazioni e gli
abusi di questo mondo - sente che il regno di Dio arriva.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 18,12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non
lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che
per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi
piccoli si perda». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Per mezzo di questa parabola, Gesù rivela alcune situazioni intollerabili nelle
comunità: capita che uno dei piccoli si smarrisca e che per gli altri sia
perduto.
La sua critica si indirizza alle comunità di un tempo come a quelle di oggi,
che dimenticano i gruppi marginali, coloro che sono meno privilegiati, i poveri
o gli stranieri, e che non li integrano.
Non vi è dunque nulla di sorprendente se sbagliano cammino e si smarriscono, se
perdono il loro orientamento e la loro fede.
Nella sua parabola Gesù dà criteri di relazione più giusti, più rispondenti a
questo comportamento: questo piccolo che si è perduto ha una tale importanza
che si trascurano tutti gli altri per andare a cercarlo e ritrovarlo, poiché
Dio è chiaramente dalla parte di coloro che si respingono ai margini della
società e che si dimenticano. Il suo Regno è in contrasto con la nostra
società: ha per valori l'indulgenza, il rispetto e il soccorso. Ecco perché la
missione delle comunità è di prendere sul serio i problemi delle persone
svantaggiate, e di difendere i loro interessi affinché non corrano il rischio
di intraprendere strade pericolose.
II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Mercoledì Della II
Settimana Di Avvento Anno A
Santa Lucia
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,28-30)
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi. E io vi darò ristoro.
Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero.
13 Dicembre 2023
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di
cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e
il mio peso leggero». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Gesù promette di dare a tutti "ristoro", ma pone una condizione: "Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore". Che cos'è questo "giogo", che invece di pesare alleggerisce, e invece di schiacciare solleva? Il "giogo" di Cristo è la legge dell'amore, è il suo comandamento, che ha lasciato ai suoi discepoli (cfr Gv 13,34; 15,12). Il vero rimedio alle ferite dell'umanità, sia quelle materiali, come la fame e le ingiustizie, sia quelle psicologiche e morali causate da un falso benessere, è una regola di vita basata sull'amore fraterno, che ha la sua sorgente nell'amore di Dio. Per questo bisogna abbandonare la via dell'arroganza, della violenza utilizzata per procurarsi posizioni di sempre maggiore potere, per assicurarsi il successo ad ogni costo. Anche verso l'ambiente bisogna rinunciare allo stile aggressivo che ha dominato negli ultimi secoli e adottare una ragionevole "mitezza". Ma soprattutto nei rapporti umani, interpersonali, sociali, la regola del rispetto e della non violenza, cioè la forza della verità contro ogni sopruso, è quella che può assicurare un futuro degno dell'uomo.
II DOMENICA DI AVVENTO E SETTIMANA ANNO B. IO SONO LA LUCE DEL MONDO IL VANGELO DEL GIORNO. IL VANGELO NEL 21° SECOLO.
Giovedì Della II
Settimana Di Avvento Anno B
San Giovanni della Croce
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,11-15)
Giovanni Battista
Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
14 Dicembre 2023
***
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,11-15)
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di
Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di
lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce
violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se
volete comprendere, è lui quell'Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Israele si aspettava che il profeta Elia ritornasse prima della venuta del
Figlio dell'uomo, per preparargli il cammino.
È Giovanni Battista che ha compiuto questa importante missione per Gesù.
Giovanni ha preparato la sua venuta chiamando la gente a convertirsi e
promettendo la salvezza nel futuro regno di Dio a quelli che avessero risposto
al suo appello. Ecco perché Gesù può dire di Giovanni: "Egli è quell'Elia che
deve venire" (v. 14).
È perché Giovanni Battista ha riconosciuto i segni del tempo e vi ha risposto
che gli viene accordata un'importanza particolare tra i cittadini del mondo.
Ma il regno di Dio è di tutt'altra qualità.
Mentre Giovanni si limita ad annunciare la salvezza, Gesù la fa vivere a tutti:
quando lo incontrano, le persone sono trasformate e liberate dal dolore, dalla
solitudine e dalla miseria. Si capisce bene, dunque, perché queste persone
siano, da parte loro, talmente entusiaste per il regno di Dio, che si impegnano
per lui con tutta la loro energia.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,16-19)
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno
seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
"Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!".
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "È indemoniato". È
venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco, è un mangione e
un beone, un amico di pubblicani e di peccatori".
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
Non siamo mai contenti. Se qualcuno ci propone una vita di fede rigorosa e ascetica, basata sulla penitenza e la mortificazione, la fuggiamo perché la crediamo insostenibile e cupa. Se, invece, qualcuno mette l'accento sull'aspetto più gioioso della fede, la consideriamo troppo semplice e poco seria. Così è accaduto con Gesù, accusato di essere un mangione e un beone e di frequentare pessime compagnie. Ma anche Giovanni Battista era stato duramente criticato per la sua condotta di vita troppo austera... Ma cosa vogliamo veramente? Forse, dobbiamo ammetterlo, non lo sappiamo nemmeno noi. Vorremmo avere dei risultati senza faticare. Vorremmo essere graditi a Dio ma siamo molto più preoccupati di essere graditi agli uomini. Vorremmo essere santi ma senza convertirci. E avere una vita che fili via liscia senza problemi, facendo di Dio una specie di assicuratore. Smettiamola di fare come i bambini, prendiamo sul serio questo Dio che, solo, ci prende davvero sul serio. Il problema è che non abbiamo davvero il coraggio di convertirci per accogliere Dio!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli
scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è
già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che
hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore
RIFLESSIONI
Con la loro domanda, i discepoli esprimono le riserve dei dottori della legge
verso Gesù.
Se Gesù fosse il Messia atteso, il profeta Elia avrebbe dovuto essere tornato
da molto tempo per preparare la sua venuta. E se Elia fosse effettivamente stato
là, avrebbe già cominciato molte cose: non ci sarebbero più oppressioni
politiche, il dominio dell'uomo sull'uomo sarebbe giunto alla fine, non vi
sarebbero più opposizioni sociali tra poveri e ricchi, una nuova era di pace
sarebbe già iniziata.
Gesù spiega ai suoi discepoli che la nuova era di pace comincia adesso, per
coloro che colgono la loro opportunità, che rispondono all'appello alla
conversione e instaurano la pace nel proprio cuore.
Ma le attese degli uomini sono altre: essi contano su un potente che possa
aiutarli automaticamente a stabilire la pace. Ecco perché le parole di Giovanni
Battista si sono perse nel vuoto. E perché la violenza minaccia quelli che
portano la pace: Giovanni Battista muore di morte violenta, e Gesù presagisce
che anch'egli sarà colpito da un destino simile.