IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
"O cieli, piovete dall'alto, o nubi, mandateci il Santo.
O terra, apriti o terra e germina il Salvator.
IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Sabato della IV
settimana di Avvento Anno A
Vigilia di Natale
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,67-79)
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio.
Ci visiterà un sole che sorge dall'alto.
***
"Benedetto il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo
".
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,67-79)
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e
profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del
nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall'alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Questa sera, questa notte, una folla di uomini e di donne
festeggeranno il Natale, senza pensare alla parola di Zaccaria: "Benedetto il Signore Dio d'Israele, perché
ha visitato e redento il suo popolo ".
E noi? Siamo consapevoli della nostra condizione di peccatori e, quindi, del
nostro bisogno di un redentore?
Il canto di benedizione di Zaccaria traccia il programma della Nuova Alleanza:
celebrare il nostro culto davanti a Dio, poter adorare, poter avvicinarsi a
Dio, offrirsi a lui completamente, camminare sulla via della pace e della luce.
In questa vigilia della Natività del Messia nostro Salvatore nell'umiltà e
nella povertà, sappiamo essere umili di cuore e poveri, così da saperlo
riconoscere e accogliere nel nostro cuore.
Una stella è giunta a noi: sapremo
essere ospiti degni di accoglierla, come essa ci accoglie?
IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Venerdì della IV settimana di Avvento Anno A
«Si chiamerà Giovanni».
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,57-66)
«Giovanni è il suo nome».
E la mano del Signore era con lui.
***
O Emmanuele
nostro re e legislatore, speranza e salvatore dei popoli,
vieni a salvarci,
Signore nostro Dio!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,57-66)
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla
luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato
in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con
il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua
parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse:
«Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante gli si
aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa
della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano,
le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che
sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Parola
del Signore.
RIFLESSIONI
In questi ultimi
giorni che precedono la Natività, bisognerebbe farsi "ascolto", tapparsi le
orecchie per non essere contaminati dai preparativi pagani del Natale e
ritagliarsi del tempo per rendersi disponibili alla Parola di Dio: prima di
apparire, essa ci parla perché possiamo prepararci alla sua venuta.
Colui che noi aspettiamo non è più un messaggero e nemmeno un precursore: sarà
Dio stesso, il Dio dell'Alleanza. Egli sta per giungere e noi, allora, lo
vedremo, lo toccheremo, lo ascolteremo e ce ne nutriremo.
Bisogna accogliere il Messia come il
dono dell'amore infinito di Dio. Il "Giorno del Signore", annunciato da Malachia,
è sempre grande e noi abbiamo bisogno di essere purificati. Giorno annunciato
un tempo come da temere, deve essere invece desiderato, se noi sappiamo essere
uomini e donne di desiderio.
IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Giovedì della IV settimana di Avvento Anno A
«L'anima mia magnifica il Signore»
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,46-55)
Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.
Perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
***
O Re di tutti i popoli
oggetto della loro speranza, pietra angolare che da due
popoli ne fai uno solo, vieni a salvare l'uomo che tu hai plasmato dalla terra!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,46-55)
In quel tempo, Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me
l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La vita di Maria è
esplosa nel canto del Magnificat.
Lasciamoci guidare da Maria verso Gesù:
l'irruzione dell'Eterno nel nostro mondo. Maria ci comunica il segreto
della sua gioia. Maria ha approfondito nel silenzio e nella preghiera tutte le
profezie e il canto di Anna. Se noi stiamo in ascolto, Maria ci affiderà, in
una segreta comunicazione di cuori, il frutto della sua meditazione. La nostra
gioia allora esulterà.
I due Magnificat che la Chiesa ci fa ascoltare oggi sono un invito rivolto a
ciascuno di noi perché ne pronunciamo un terzo: il nostro. Un cantico
personalizzato nella meditazione della Scrittura e nell'esperienza quotidiana
facendo tesoro dell'insegnamento di Maria.
IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Mercoledì
Della IV Settimana Di Avvento Anno A
Beata colei che ha creduto.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,39-45)
Benedetta tu fra le donne.
E benedetto il frutto del tuo grembo.
***
O sole che sorgi
splendore della gloria divina, sole di giustizia, vieni ed illuminaci!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito
il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu
fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre
del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei
orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha
creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
A che cosa devo che
la madre del mio Signore venga da me?
Le vie di Dio sono per noi mistero indicibile, impensabile, inimmaginabile.
Esse non sono da volontà, desideri, pensieri, gesti, consuetudini, usi, forme e
modalità che hanno la loro origine nella nostra immanenza. Esse non sono dalla
terra, anche se la terra vi partecipa, ma solo nella sua strumentalità umana.
Il Signore lo aveva promesso: Giovanni sarebbe stato ricolmo di Spirito Santo
fin dal grembo di sua Madre.
Non aveva rivelato però le modalità storiche. Queste nessuno le conosceva. Nell'Antica
Scrittura sempre lo Spirito Santo era dato direttamente da Dio. Anche con i
settanta anziani, al tempo di Mosè, è Dio che prende lo Spirito di Mosè e lo
posa su quanti erano stati prescelti. Ora avviene qualcosa di inimmaginabile,
inaudito fino al presente: la Vergine Maria è la prima "Portatrice" e
"Datrice", la prima "Mediatrice" umana dello Spirito Santo.
Con Lei è iniziata la Nuova Alleanza. In essa l'uomo è costituito
"Datore" dello Spirito Santo, per sacramento e per santità. È grande
il mistero che oggi si inaugura attraverso la Vergine Maria.
La Vergine Maria è piena di Spirito Santo, colma di Lui. Da Lei Egli si travasa
con ogni abbondanza, raggiunge Elisabetta, la costituisce profeta del Dio
vivente, ma prima ancora santifica il bambino che lei porta nel grembo e lo
ricolma di sé, secondo la parola proferita dall'Angelo a Zaccaria quando era
nel tempio. È questo il ministero di ogni discepolo di Gesù: essere un
portatore vero dello Spirito Santo. È portatore vero se è colmo di Lui, se è pieno
di Lui. Lo deve portare alla stessa maniera della vergine Maria. Non come un
fiumiciattolo che durante la stagione estiva si secca. Ma come un fiume in
piena che straripa lungo il suo percorso e invade la terra circostante.
Quando lo Spirito Santo inonda i cuori, questi vengono da Lui illuminati dalla
nostra verità. Elisabetta è illuminata dallo Spirito del Signore sulla verità
di Maria. Ella è la Madre del Signore, è la benedetta fra le donne, cioè la
Madre del Messia di Dio. Ella è tutto questo perché ha creduto in ciò che il
Signore le ha detto. La beatitudine della Vergine Maria nasce dalla sua grande
fede. Dio le ha parlato. Lei ha creduto in ogni sua Parola. Si è resa
disponibile. È beata e benedetta nei secoli eterni. Oggi il mondo non conosce
il nostro mistero. Non conosce il mistero della Chiesa, del Sacerdozio, del
Cristiano, non conosce neanche il mistero dell'essere uno uomo e l'altra donna.
È questo un segno che noi non siamo più portatori dello Spirito Santo. Il mondo
ci vede nella falsità perché non possediamo la verità dello Spirito del
Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, fa' di noi dei veri portatori dello
Spirito Santo. Angeli e Santi di Dio, rendeteci grandi fiumi di verità e di
grazia.
IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Martedì Della IV
Settimana Di Avvento Anno A
Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,26-38)
Ecco la serva del Signore.
Avvenga per me secondo la tua parola.
***
O Chiave di Davide
scettro della casa di Israele, tu apri e chiudi le porte
del regno. Vieni e strappaci dalle tenebre!
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,26-38)
Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto
come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia
presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli
darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e
il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo
e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei,
che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua
parola». E l'angelo si allontanò da lei. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Hai trovato grazia presso Dio.
Quando un uomo trova grazia presso Dio? Quando Dio trova in lui se stesso, il
suo bene, il suo amore, la sua verità, la sua giustizia, la sua santità. Dio
vede se stesso nell'uomo e vedendosi si ama, amando la persona che lo riflette
come uno specchio.
Nella Vergine Maria Dio non trova qualcosa di se stesso, vi trova tutto se
stesso nella potenza della grazia, verità, santità, giustizia, pace, comunione.
Tutto Dio è tutto in lei. Lei è vero tempio, è il tempio vivente del suo Signore.
Il Dio che vive in Lei, che è tutto in Lei, chiede ora una grazia a Colei che
Lui ha ricolmato di ogni grazia. Chiede la grazia di essere la Madre del Figlio
suo, del suo Figlio eterno. Potrà la Vergine Maria dire di no a Colui del quale
è già tempio. Se vuole il suo corpo, il suo corpo è suo. Lei è solo la sua
serva fedele. Come Dio già tutto ha occupato della sua anima e del suo spirito,
così ora tutto può occupare del suo corpo. Gli è dato tutto per l'eternità.
La Vergine Maria è stata pensata dall'eternità da Dio per essere tutta e
interamente sua nell'anima, nello spirito, nel corpo. Dio ha preso tutto di Lei
cuore e mente, desideri e aspirazioni. Solo la volontà le ha lasciato tutta
nelle sue mani, perché fosse Lei a donarsi al suo Dio. Maria ha trovato grazia
presso Dio. Ma anche Maria vede tutta se stessa in Dio. Anche Dio trova grazia
ai suoi occhi. È in questo essere l'uno nell'altra e l'altra nell'uno, in
questo purissimo scambio di vita che Maria si fa dono a Dio per sempre. Lei è da Dio, Lei è in Dio. Ora sceglie di essere per Lui. Si fa la sua serva.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri servi del
Signore.
IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
Lunedì Della IV
Settimana Di Avvento Anno A
Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,5-25)
Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio.
E tu lo chiamerai Giovanni.
***
O Radice di Jesse
che sei un segno per i popoli, innanzi a te i re della terra non parlano, e le nazioni ti acclamano: vieni e liberaci, non fare tardi.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,5-25)
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della
classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome
Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili
tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché
Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al
Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l'usanza
del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l'offerta
dell'incenso.
Fuori, tutta l'assemblea del popolo stava pregando nell'ora dell'incenso.
Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare
dell'incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma
l'angelo gli disse: «Non temere,
Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un
figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai
gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli
sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà
colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli
d'Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la
potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli
alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all'angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e
mia moglie è avanti negli anni». L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che
sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto
annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui
queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si
compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo
indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che
nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta,
sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che
cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la
mia vergogna fra gli uomini». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Sarà colmato di
Spirito Santo fin dal seno di sua madre.
La storia della salvezza è opera che Dio compie attraverso l'uomo,
nell'uomo, per l'uomo. Senza l'uomo nulla può compiere per l'uomo. L'uomo è lo
strumento, in Cristo diviene il sacramento, della salvezza, della redenzione,
della vera giustificazione. Ma gli uomini non sono tutti uguali. C'è l'uomo che
crede all'istante come Noè e Abramo. C'è invece l'uomo che deve essere quasi
obbligato, come Mosè. Ci sono gli uomini che hanno bisogno di segni. Ci sono
altri uomini che Dio si prepara prima di essere formati nel seno materno. Il
primo di cui si rivela questa preparazione è Geremia.
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi
alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». Risposi:
«Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane». Ma il
Signore mi disse: «Non dire: "Sono giovane". Tu andrai da tutti
coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò. Non aver paura
di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: «Ecco, io
metto le mie parole sulla tua bocca. Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni
e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per
edificare e piantare» (Ger 1,5-10).
Viene il Messia sulla nostra terra. Urge che gli vengano preparati i cuori. Dio
scende sulla nostra terra, sceglie una famiglia senza vita e in essa e per essa
si crea l'uomo che dovrà andare avanti annunziando la presenza del Salvatore e
invitando tutti alla conversione così che lo si possa accogliere degnamente.
Sarà un uomo speciale, perché lo Spirito Santo lo colmerà fin dal grembo della
madre. Neanche un attimo dovrà essere senza la mozione e la conduzione dello
Spirito del Signore. Lui dovrà essere tutto di Dio. Mai dovrà appartenere a se
stesso. Lui dovrà essere corpo attraverso il quale parla, opera, agisce lo
Spirito Santo.
Per Zaccaria quanto l'Angelo gli sta rivelando è troppo grande per essere
creduto. Dubita e per questo rimarrà muto fino al giorno del compimento di ogni
parola ascoltata. Il mutismo di Zaccaria è di grande significato nella storia
della salvezza. Esso rivela che senza fede non si possono cantare le opere
stupende del Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci cantori delle
opere di Dio.
IL VANGELO DEL GIORNO IV DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO ANNO A IL VANGELO NEL 21° SECOLO
IV
DOMENICA DI AVVENTO ANNO A
Giuseppe prendi con te Maria tua sposa.
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 1,18-24)
Ella darà alla luce un figlio.
E tu lo chiamerai Gesù.
***
O Sapienza,
che esci dalla bocca dell'Altissimo, ed arrivi ai confini della terra con forza,
e tutto disponi con dolcezza: vieni ad insegnarci la via della prudenza.
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 1,18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello
Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva
accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un
angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe,
figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il
bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un
figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi
peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la
vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di
Emmanuele», che significa "Dio con noi".
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo
del Signore e prese con sé la sua sposa. Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il Vangelo secondo
san Matteo comincia con la "genealogia di Gesù Cristo" (Mt 1,1-17).
L'evangelista sottolinea così che la storia che Dio ha cominciato con
Abramo ha ora raggiunto il suo obiettivo in Gesù Cristo. L'obiettivo non è la
fine della storia, poiché essa continua, ma in modo nuovo. Ci mostra fino a che
punto questa storia sia nuova il brano del vangelo di oggi che parla della
"nascita di Gesù Cristo". San Matteo usa qui questa parola, che può significare
tutto: genesi, origine, fonte, esistenza, divenire. Il rinnovamento completo si
prepara già al versetto 16, in cui si
dice: "Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù". È dunque chiaro
che san Matteo vuol dire che Giuseppe non era che il padre adottivo di Gesù.
Ma chi è il vero padre di Gesù? È una domanda che si pone anche Giuseppe
nel nostro testo di oggi. E la risposta è assolutamente chiara: è "per opera dello Spirito Santo" che Maria
aspetta un bambino. Ma il testo esprime senza dubbio ancora qualcosa di
più. Non è perché è stato generato in questo modo straordinario che Gesù è
l'obiettivo della storia di Israele e il fondamento di una nuova comunità; si
tratta piuttosto di capire che in Gesù Dio si è unito con noi uomini, come
rimedio estremo e per sempre. E ciò per liberarci dalla fatalità della colpa
del peccato. Ecco perché il figlio di Maria deve portare il nome di Gesù, cioè:
"Il Signore salva", ed ecco perché noi possiamo anche chiamare Gesù Emanuele,
che si traduce "Dio è con noi". È il messaggio con il quale Matteo inizia il
suo Vangelo.